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Che forma ha il pensiero?

Monologo falso o dialogo vero?

Pare sia lecito volar via da se stessi lungo il sentiero

abbacinati dal sempreverde trillo dei ricordi

inseguiti dal rimorchio delle immagini

cui dare fondo nel più lento dei secondi

il percorso della gara un girotondo

senza ostacoli insormontabili

che non siano ormai di dominio pubblico.

Questa sera ve lo faccio io l' oroscopo

il bambino è morto

e non l' hanno visto resuscitare in dio

perchè la madre non ha pianto il suo peccato

la prima pagina del mostro è territorio primordiale

a modo suo.

La povertà requisisce la nobile arte della moderazione

a sua ancella tuttofare

ma se qualcosa non funziona

è la fame che comanda la sua furia negli istinti.

E ti chiedi che ti manca e non sai darti una risposta

mentre senti quello che ti manca, lento e inesorabile, prendersi tutto

il tuo mondo di plastica.

L' atto di violenza contro uno stato totalitario delle cose

anche se immaginate

ultima risorsa per provare ad uscire dal gioco che la mente ci ha giocato

a discapito della comprensione  del reale.

L' orrore di esistere in una condizione tale

che soluzione possibile ci appaia la morte

ai nostri mali.

Diffiderà delle proprie madri

questa giovane generazione distorta

e i padri non basteranno a garantire sicurezza

fin dalla scelta della propria compagna

con cui generare.

Resteremo immobili finchè non arriverà a salvarci

la copiosa incandescente gloria di dio

poderosa nel suo crepuscolo "io non ho più"

o la legge degli uomini a puntare il dito nella piaga?

Se si crede che all' origine di tutto

ci sia l' amore come d' antefatto

di chi si vendica nottetempo, uno sarà preso

ed uno sarà salvato? Seguendo quale logica capitalistica?

La dimestichezza con gli impeti

non vuol dire essere più responsabili.

La logica con i suoi rigori

spesso pregiudica la percezione del senso delle cose

che sempre si racconta con parole nuove.

Come nuvole di soprassalto

questo cielo ci prende

non ci resta che pregare

che il crescendo sia la pioggia.

 

 Adielle - 14/12/2014 18:54:00 [ leggi altri commenti di Adielle » ]

Si hai ragione, se restiamo al livello dell’ abbigliamento, che è meno superficiale di quello che si possa credere, secondo me il bello è che ogni capo abbia un senso per chi lo indossa, una sua storia da poter raccontare, più è interessante la storia e maggiore è il valore aggiunto, quindi al di là del prezzo e oltre la foggia, la moda, il buon gusto, un po’ come con i tatuaggi, devono rispettare delle regole e se sono benfatti durano nel tempo ma se hanno un senso profondo per te diventano immortali. E’ come se volessi che l’ abito facesse il monaco, quando mi vesto, che traspaia quello che sento di essere anche da quello che non posso permettermi, la caricatura è sempre dietro l’ angolo naturalmente e sto perdendo molta della mia sobrietà ma è difficile vestirsi quando sei un fuori taglia! Devo aggiungere una foto al mio profilo per intenderci meglio. Ciao Cristiana.
Grazie Cristina, filosofia e psicologia sono materie che mi interessano molto anche se mi avvicino a loro con la stessa superficiale avidità con cui molti si approcciano al calcio e credo, forse ingenuamente, che siano prodotti inscindibili dall’ operazione pensare, quindi in un certo senso tutte le poesie sono psicologiche e filosofiche, mi fa molto piacere che tu ravvisi in questa mia una particolare concentrazione, grazie, un caro saluto.

 cristiana fischer - 14/12/2014 18:02:00 [ leggi altri commenti di cristiana fischer » ]

non per sfruculiare, ma questa differenza tra ordinanza e da me... chi può essere sicuro dove comincia e dove potrebbe finire?

 Adielle - 14/12/2014 17:56:00 [ leggi altri commenti di Adielle » ]

Grande Cristiana! Quindi diciamo che ha riconosciuto in entrambi l’uso di una sorta di divisa d’ordinanza, solo che lui si capiva da cosa fosse vestito, io invece era imbacuccato da me! Ciao, grazie, un caro saluto.

 cristiana fischer - 14/12/2014 07:39:00 [ leggi altri commenti di cristiana fischer » ]

direi che ha pensato (però avrei dovuto esserci anch’io per essere sicura) "vedi come mi devo conciare anch’io? ma chi se ne frega! tu hai le tue ragioni e io le mie..." ma, come ti dico, avrei dovuto esserci

 Adielle - 14/12/2014 03:37:00 [ leggi altri commenti di Adielle » ]

Grazie Cristiana! Nono so nemmeno io bene perchè ma voglio raccontarti una cosa, scusami se mi dilungherò. Ho un vecchio giubbotto, "da cacciatore" lo definirei, di cui però non mi rientra più l’ imbottitura che è staccabile e qui inizia a fare freddo e allora ho detto mi ci vuole un cappotto, oggi è sabato ho pochi soldi, vado al mercato. Ora c’è un signore baffuto che ha una bancarella, che io ho conosciuto ad Atri quando con la ditta per cui lavoravo stavo dando una rinfrescata al portone del duomo e lui commerciava proprio lì sotto, in quel periodo trattava abbigliamento militare ma adesso a Teramo si occupa di capi usati. Mi ha riconosciuto e ha trovato un cappotto della mia taglia, un loden blu scuro originale tirolese. Il vecchio proprietario doveva avere la mia corporatura perchè mi cade a pennello, si chiude bene in pancia, le maniche della giusta lunghezza, forse scendono un po’ le spalle ma va bene. L’ ho pagato venti euro, è fuori moda, tiene caldo, con la sciarpa-cappuccio il pakòl e la barba crea un insieme veramente discutibile, mi hanno chiamato nell’ ordine, matto, marinaio e tranviere, i miei amici che sono venuti a prendermi per andare a Pescara. Ora Pescara è una metropoli rispetto a Teramo, ho pensato le persone sono più abituate alle stranezze, sfoggiare lì il mio nuovo abbigliamento sarà indolore.
E in effetti sono passato felicemente inosservato ma a un certo momento, passando davanti ad una ricevitoria, centro per le scommesse, non ho capito bene, sono rimasto incuriosito da un uomo della sicurezza che presidiava il posto, il quale era equipaggiato di tutto punto con tanto di anfibi, pistola e giubbotto antiproiettile, forse ho indugiato troppo, lui se ne è accorto, fatto sta che mi ha squadrato e mi ha lanciato uno sguardo d’ intesa, d’ intesa capisci, non di biasimo, secondo te per chi mi ha scambiato?

 cristiana fischer - 13/12/2014 17:18:00 [ leggi altri commenti di cristiana fischer » ]

caro Adielle non sei solo
a denunciare smarrimenti
per non parlare di miei cambiamenti
sperati e di Cristina intendimenti
dico fede e ragionamenti -
vorrei per me che l’intera
vita vera mi offrissero
di umana musica immanente
beatitudine di solitudine avveniente
di ognuno e di tutta la gente
insieme in gratitudine: i sentimenti
che ci accompagnano ai tormenti
di morte e lontananza
beanza

quanto all’Afganistan e ai suoi cappelli, e alle sue guerre contro le occupazioni, nel ’78 io ci fui (modestamente, come Totò), l’influenza sovietica aveva prodotto molte donne laureate in medicina e diritto a Londra e Parigi (senza burka, of course), poi gli USA cominciarono le guerre al Male Assoluto finanziando i talebani

 Cristina Bizzarri - 13/12/2014 09:29:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

In questa poesia più che in altre tue - o forse dovrei chiamarla canto - trapela da ogni riga un pensiero filosofico, uno sguardo che su tutto riflette e "soffre", poiché intensamente guarda e sente. Una visione delle cose che ne denuncia il loro essere mancanti, e lo fa instancabilmente - oscillando tra un vuoto di senso e l’aspirazione a una qualche forma di salvezza, non data, non miracolosa, ma continuamente cercata e quasi strappata all’insensatezza e alla stupidità apparente del tutto attraverso il rifiuto che le cose stiano proprio così, attraverso la poesia. Il miracolo è proprio qui, nell’assurdità negata dal tuo stesso pensiero. Che tu trasformi in poesia.

 Adielle - 13/12/2014 03:44:00 [ leggi altri commenti di Adielle » ]

Grazie Cristiana per la tua analisi, la mancanza di un dio da pregare a volte mi sconforta, il nome del colpevole è il ritornello di una canzone che non ha bisogno di parole(la la la la), e valuto il terrorismo come comprensibile risposta, sarà che indosso con fierezza il mio pakòl (copricapo afgano) appena sbarcato da Londra e non sono più fresco come una rosa. Davvero, io mi sento più portato per la poesia d’ aMmore, per gli "strusciapanza", i lenti stretti stretti ma mi sta finendo la materia, ho bisogno di vivere di più, a un’ altra velocità altrimenti da cosa attingo, voglio dire anche se scrivo per diletto? Che poi se non scrivo mica muore qualcuno eppure io un poco si.

 cristiana fischer - 12/12/2014 18:54:00 [ leggi altri commenti di cristiana fischer » ]

poesia complessa, cerco di tracciarne il filo:
1 il mondo presentato dai media si aggancia all’immaginario privato: "Questa sera ve lo faccio io l’ oroscopo/il bambino è morto"
2 subito dopo vorresti un senso, non la logica o la legge degli uomini
3 tra i miti regolativi non rintracci l’unica possibile coerenza: "uno sarà preso/ed uno sarà salvato?"
ti manca "la copiosa incandescente gloria di dio/poderosa nel suo crepuscolo", ove in "copiosa", "incandescente", "gloria", "dio", "poderosa" oggi quasi nessuno sappia incarnare assolutamente qualcosa di altro, di proprio


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